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Programmi di informazione
I programmi di informazione radiofonica (giornali radio o programmi di approfondimento) debbono sottostare ad alcune regole fondamentali che un famoso direttore del Giornale Radio
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così enunciava:
"…bisogna tenere conto che il lettore dei giornali stampati può saltare le notizie che non lo attraggono, mentre l'ascoltatore della radio è costretto ad ascoltarle tutte di fila per non perdere quelle che lo interessano.." "Per questo le notizie debbono essere redatte con
- chiarezza, che vuol dire sfrondare il testo dalle parole inutili, essere semplici, concisi;(2)
Occorre poi ricordare che si stanno leggendo notizie alla radio o alla televisione e quindi è indispensabile fare l'esatto contrario di quanto ci hanno insegnato a scuola a proposito delle ripetizioni di vocaboli. In una corretta informazione radiotelevisiva il soggetto deve essere ripetuto ad ogni inizio di frase. Occorre, infatti, non solo avere riguardo degli ascoltatori che si sono messi in ascolto quando il testo era già in lettura, ma anche di quelli ai quali il soggetto, per una qualsiasi ragione, può essere sfuggito"(4)
Bisognerebbe anche limitare l'uso di parole straniere laddove esista un corrispondente termine italiano o quando il termine straniero non sia ancora entrato nell'uso corrente. Per esempio è inutile parlare di welfare se poi solo il 4 % degli ascoltatori è in grado di conoscerne il significato
Come hanno più volte osservato insigni operatori dell'informazione, il giornalismo italiano, sia della carta stampata sia della radiotelevisione, è affetto da una sovrabbondanza di frasi convenzionali e luoghi comuni che andrebbero eliminati a tutto vantaggio della comprensibilità. "L'uomo è stato portato all'ospedale dove è giunto ormai cadavere" invece di "L'uomo è morto mentre lo trasportavano all'ospedale", più semplice e quindi più comprensibile. "Un automobilista di passaggio" e che cosa se no? fermo? Perché continuare a usare l'aggettivo conoscitiva ogni volta che si parla di indagine? Un'indagine può solo essere conoscitiva, perciò l'aggettivo è inutile. E che dire del coltello che è sempre acuminato, dell'intervento che è sempre delicato, del gesto che è sempre insano, della località che è sempre ridente, dello scherzo che è sempre di pessimo gusto, dell'asfalto che non è mai semplicemente bagnato ma è sempre reso viscido dalla pioggia. Il delinquente non viene portato in prigione o in carcere ma associato alle carceri.
Anche chi redige un testo culturale deve osservare alcune regole come l'evitare lo stile erudito-didattico, ma entrare subito in argomento, senza inutili preamboli, facendo in modo di sviluppare in chi ascolta una serie di attese sempre più interessanti.
Attualmente l'ascolto della radio avviene mentre si svolgono altre attività
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EDIZIONI ISTITUTO DI PUBBLICISMO Theorèin - Luglio 2004 |